Secondo la legislazione attuale oggi giorno, costruire una casa sull’albero in Italia è un’operazione possibile, come dimostrano un certo numero di casi, sia ad uso abitativo che ad uso turistico; a patto di rivolgersi a ditte specializzate che sappiano come trattarne la progettazione, la costruzione, e le procedure burocratiche.

Riassumiamo per sommi capi le tematiche che tali ditte devono affrontare, per eseguire i lavori nel pieno rispetto della legge, ed i relativi iter burocratici.

Una casa sull'albero
Un esempio di abitazione sull’albero

É possibile costruire una treehouse?

Dipende dal piano regolatore del comune. L’edificazione è disciplinata dal testo unico per l’edilizia (D.P.R. 380/01) che demanda ai comuni la competenza in materia di regolazione urbanistica; quindi bisogna richiedere all’ufficio tecnico comunale una dichiarazione di appartenenza e, se ci si trova in zona edificabile o rurale, si può parlare direttamente con un tecnico del comune, il quale ci comunicherà a voce l’orientamento generale della giunta in merito all’argomento. Se la discrezionalità della giunta si mostra favorevole, è possibile attivare un procedimento amministrativo per richiedere il permesso di costruire, corredato di progetto preliminare.

Tenendo conto poi delle osservazioni del tecnico comunale si potrà redigere il progetto definitivo, per ottenere la concessione. È quindi possibile costruire una casa sull’albero solo avendo ottenuto una concessione scritta da parte dell’ente pubblico preposto.

Piano regolatore: dove ne è consentita la costruzione?

Come ogni altra costruzione può essere fatta solo nella categoria di zona prevista dal piano regolatore del comune di appartenenza. Sia per la ricettività turistica che per l’uso privato, deve ricadere in una zona edificabile, e le cubature realizzabili sono definite nel P.A.T. comunale.

Competenze: chi è legittimato a redigere e firmare il progetto di una treehouse?

Per costruzioni sino a 2 piani sono legittimati i geometri, gli architetti e gli ingegneri; chiaramente chi firma il progetto offre come garanzie le proprie competenze, e per esse avrà sul costruito le medesime responsabilità che ha per qualsiasi altro edificio.

Quali garanzie deve dare al cliente?

Le garanzie non sono stabilite dalla legge ma vengono esplicitate nel contratto che regola il rapporto professionale tra committente e progettista. Il committente includerà alla siglatura del contratto tutte le garanzie (concordate col progettista) che desidera; il progettista includerà nel medesimo contratto tutte le clausole e gli eventi di forza maggiore che lo esimono dalla responsabilità per incidenti, danni o crolli. Poiché l’albero è materia viva ed in perenne evoluzione risulta assai difficile da parte del progettista fornire delle garanzie abbastanza durature nel tempo: a questo scopo includerà nella maggior parte dei casi un contratto di manutenzione, a decadenza stabilita.

Per quanto tempo restano valide tali garanzie?

Le garanzie fornite dal progettista hanno la validità concordata nel contratto col committente, a fronte di un ulteriore contratto di manutenzione, specialmente per il primo anno, poiché in tale periodo si hanno i maggiori assestamenti della pianta e della struttura. Generalmente se non vi è il contratto di manutenzione, la liberatoria avviene dopo un anno.

Come il produttore si autotutela?

Come l’architetto ricorre al geologo per studiare il terreno in cui pianterà le fondazioni del proprio edificio, così il costruttore di case sugli alberi ricorrerà al dendrologo; il quale, dopo gli opportuni accertamenti e facendo uso delle proprie conoscenze (quanto di strumenti specifici), redigerà una perizia in cui attesterà lo stato di salute, crescita e resistenza dell’albero, delle singole branchie della pianta e la relativa portata; anche il dendrologo sarà tenuto ad autotutelarsi escludendo esplicitamente i fattori non controllabili (fulmini, incendi, attacchi di parassiti..) e dichiarando la durata di validità di tale perizia.

Il progettista tutela poi il proprio lavoro applicando al meglio “le regole dell’arte” del proprio ordine, ed esclude esplicitamente nel contratto gli eventi di forza maggiore.

É possibile collegarsi alla rete pubblica dei servizi (acque, gas, elettricità)?

Si, se si è richiesto ed ottenuto il permesso di costruire:

É soggetta ai medesimi standard di un’abitazione civile?

Dipende dal permesso di costruire che è stato richiesto: chiaramente no, se si tratta di un ricovero attrezzi; si, se si tratta di abitazione e si intende richiedere l’abitabilità.portata: qual è il carico minimo e il n° max. di persone che deve saper sostenere?

La struttura che verrà costruita viene dimensionata e progettata affinché sia in grado di sostenere i carichi previsti dalla legge per un solaio (abitazione privata: 300 kg/m²; avente funzione pubblica: 500 kg/m²); ciononostante l’albero stesso potrebbe non essere in grado di sostenere tale concentrazione di carichi; in tal caso bisognerà supplire con elementi di sostegno da terra, o riducendo la superficie sospesa. Il progettista/responsabile può comunque ottenere maggiori garanzie specificando nel contratto a scrittura privata tra le parti, il numero massimo delle persone che possono sostare contemporaneamente all’interno della struttura.