Rhynchophorus ferrugineus è un coleottero originario dell’Asia dove è responsabile di ingenti danni alle coltivazioni di Cocos nucifera. A seguito del commercio di esemplari di palme infette la specie ha raggiunto quasi tutti i paesi del bacino meridionale del Mar Mediterraneo. La prima segnalazione in Italia è del 2004 iniziando poi una vera infestazione dalla Sicilia verso il Nord della penisola.
Gli adulti di Rhynchophorus ferrugineus sono attivi sia di giorno che di notte. Sono abili volatori, in grado di raggiungere nuovi ospiti nel raggio di qualche km. Appena trovano una palma adatta alla colonizzazione, si fermano ed “avvertono” lo sciame. In genere è l’insetto maschio a compiere le esplorazioni e si crea un numeroso harem di femmine che attira con un feromone di aggregazione. Una sola femmina può deporre sino a 200 uova per volta, generalmente nelle parti più tenere della pianta. Dopo la schiusa le larve si dirigono verso l’interno della pianta, scavando gallerie grazie al robusto apparato masticatorio e danneggiando soprattutto la zona del tronco immediatamente sottostante alla corona foliare. Una larva può far seccare una foglia, immaginarsi cosa può provocare l’azione sinergica di 200 o più larve all’interno di una palma!
Il periodo larvale dura in media 55 giorni. Le larve si impupano in genere alla base della pianta, formando dei bozzoli ovali di fibre di palma all’esterno del tronco. Il ciclo vitale completo, dall’uovo allo sfarfallamento, dura in media 82 giorni.
Gli adulti hanno una durata di vita di circa 2-3 mesi. L’infestazione della palma da parte del Punteruolo Rosso può essere iniziata da tempo pur senza sintomi visibili.
Le fasi avanzate dell’infestazione si manifestano con alcuni segnali ricorrenti: un “odore” acre-marcio, un rumore di rosicchiamento simile a quanto avviene per i tarli del legno, l’abbassamento della corona foliare (che si dispone “ad ombrello”), fino al disseccamento totale delle foglie e morte dell’esemplare.
Questi ultimi stadi segnano anche la massima infestazione da parte del Punteruolo Rosso. Alla morte della palma, le colonie del punteruolo rosso la abbandonano alla ricerca di una nuova pianta da attaccare.
Lotta con Bioinsetticida
La lotta con bioinsetticida, ne siamo convinti, è una delle soluzioni più efficaci nella lotta al PUNTERUOLO ROSSO, non tossica né per l’uomo, né per gli animali e tanto meno per l’ambiente.
Il prodotto utilizzato è a base di un nematode entomopatogeno particolarmente indicato contro le larve svernanti di diversi Lepidotteri dei fruttiferi ma sopratutto per il nostro temibilissimo Rhynchophorus ferrugineus. Il nematode è micro organismo VIVO che penetra nel parassita attraverso le sue aperture naturali. Giunto all’interno del corpo dell’insetto, il nematode rilascia batteri che uccidono l’ospite entro 48 ore, consentendogli di nutrirsi della carcassa del PUNTERUOLO ROSSO e di completare il suo sviluppo.
Il nematode attacca il punteruolo in tutte le principali fasi biologiche (larva-pupa-adulto). Esaurito il cibo i nematodi fuoriescono dal corpo, ormai liquefatto, del punteruolo in numero molto elevato, spostandosi alla ricerca di nuovi insetti nocivi vivi. Per muoversi, i nematodi usano come veicolo l’acqua spesso presente nelle fibre interne della palma, quindi una elevata umidità favorisce questa azione di “caccia”. Il predatore diventa preda!
La lotta con prodotti chimici viene effettuata con principi attivi autorizzati dal Ministero della Sanità. Gli insetticidi normalmente utilizzati sono di contatto, ad ampio spettro d’azione, formulato come microincapsulato a base d’acqua, e vengono irrorati direttamente sulla corona della pianta con buoni volumi d’acqua.
La particolare formulazione ne garantisce la sicurezza per l’operatore, l’assenza di odori sgradevoli e una più prolungata durata d’azione. Inoltre, non essendoci presenti solventi organici questi prodotti garantiscono una elevata selettività nei confronti dell’acaro-entomofauna utile e un ridotto impatto ambientale.